Riduzione dei rifiuti, riciclabilità e riuso: le prossime sfide per il settore dei lubrificanti alla luce del Regolamento (UE) 2025/40
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Un nuovo quadro normativo per il packaging
Il Parlamento Europeo ha recentemente approvato il Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation), parte integrante del più ampio Green Deal europeo e della Strategia per l’economia circolare. Il PPWR sostituirà l’attuale Direttiva 94/62/CE e si applicherà direttamente in tutti gli Stati membri, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi, promuoverne la riutilizzabilità e aumentare la quota di materiali riciclati.
Il nuovo regolamento impone una revisione profonda delle logiche produttive e distributive per numerosi settori industriali, inclusa la filiera dei lubrificanti, che da sempre si confronta con esigenze stringenti in termini di sicurezza, compatibilità chimica e logistica.
Entro il 1° gennaio 2030, il 40% della maggior parte degli imballaggi per il trasporto utilizzati all’interno dell’UE, compresi quelli per il commercio online, dovrà essere di tipo riutilizzabile e rientrare “all’interno di un sistema di riutilizzo”. A partire dal 2040 questa percentuale salirà al 70%.
Obiettivi e misure principali del PPWR
Il PPWR introduce obblighi quantitativi e qualitativi per gli imballaggi immessi sul mercato europeo. Tra i punti chiave:
- Riduzione del volume e del peso degli imballaggi, per evitare il cosiddetto overpackaging.
- Progettazione per il riciclo: dal 2030, tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili secondo criteri definiti da standard armonizzati dell’UE.
- Obbligo di contenuto riciclato: per alcuni tipi di plastica, sarà richiesto un contenuto minimo di plastica riciclata (ad esempio, per i contenitori flessibili e rigidi).
- Etichettatura uniforme: gli imballaggi dovranno riportare informazioni chiare sul materiale e sulla corretta modalità di smaltimento.
- Target di riuso per specifiche categorie di imballaggi, anche nei settori B2B.
Questi requisiti si applicano indipendentemente dal tipo di prodotto confezionato, imponendo una trasformazione anche nel packaging secondario e terziario utilizzato nell’industria dei lubrificanti.
Impatti sul settore dei lubrificanti
Il comparto dei lubrificanti fa largo uso di contenitori plastici ad alte prestazioni, progettati per garantire la compatibilità con sostanze chimiche, la protezione del prodotto e la facilità di movimentazione. Il PPWR introduce sfide specifiche:
Progettazione riciclabile
Gli imballaggi per oli lubrificanti dovranno essere ripensati per facilitare la separazione dei materiali, evitare additivi che ostacolano il riciclo e ridurre l’utilizzo di pigmenti non compatibili con i processi di rigenerazione. La Direttiva sull’ecodesign e le linee guida del CEN/TC 261 fungeranno da riferimento tecnico per i nuovi standard.
Obbligo di plastica riciclata
Per contenitori rigidi in plastica, come taniche e flaconi, sarà gradualmente introdotto un obbligo di contenuto minimo di materiale riciclato. Questo richiederà una qualificazione accurata dei fornitori di packaging e test approfonditi sulla compatibilità con prodotti ad alta viscosità o contenenti additivi attivi.
Etichettatura e tracciabilità
Il nuovo sistema di etichettatura prevede simboli armonizzati e QR code per la tracciabilità dell’imballaggio e la comunicazione ai consumatori industriali. Sarà necessario aggiornare i sistemi informativi per gestire questi nuovi obblighi.
Strategie di adattamento: tra sostenibilità e compliance
In risposta al PPWR, il settore dei lubrificanti si sta già muovendo lungo alcune direttrici strategiche:
- Collaborazione con fornitori di packaging per sviluppare soluzioni compatibili con le nuove soglie di contenuto riciclato e con i requisiti di riciclabilità meccanica.
- Adozione di sistemi di riuso nei contesti industriali chiusi, come ad esempio contenitori IBC rigenerabili o taniche restituibili, in linea con i modelli di economia circolare.
- Analisi LCA e progettazione ecocompatibile del packaging, per monitorare e ridurre l’impatto ambientale complessivo, in ottica di rendicontazione ESG.
In parallelo, le associazioni di settore come ATIEL e UEIL stanno avviando tavoli tecnici con le istituzioni europee per garantire che le specificità dei prodotti lubrificanti siano considerate nell’attuazione del regolamento.
L’approccio di Iglom
In un contesto regolatorio in rapida evoluzione, Iglom segue con attenzione l’evoluzione normativa legata al PPWR e, pur operando sulla base delle specifiche definite dai clienti, l’azienda:
- Monitora costantemente gli aggiornamenti normativi a livello europeo e nazionale.
- Condivide con i propri clienti le best practice, collaborando – se necessario – nella ricerca di soluzioni più sostenibili e conformi alle nuove disposizioni.
Con un impegno concreto verso l’innovazione e la sostenibilità, Iglom si conferma partner affidabile in grado di accompagnare i propri Clienti nella transizione verso modelli produttivi più responsabili e allineati alla normativa europea.